Greve in Chianti

Greve in Chianti

Sicuramente uno dei borghi più importanti in termini di grandezza, nel Chianti fiorentino, Greve in Chianti si trova a pochi chilometri da Firenze e si estende tra i colli del Chianti e quelli fiorentini.

Fin dal Medioevo la storia di Greve è tutta legata alla sua piazza principale che ha sempre esercitato la funzione di mercatale.

Ai tempi il borgo era una dipendenza del castello di Montefioralle ma essendo situato nel punto in cui si incontravano le vie di collegamento tra il Valdarno, la Val di Greve e la via che da Firenze attraverso le Colline del Chianti conduceva a Siena, diventò il più importante mercato della zona.

La piazza dalla caratteristica forma di triangolo allungato è per gran parte circondata da portici e al centro è posta la statua dello scultore Romeo Pazzini raffigurante Giovanni da Verrazzano.

Uno dei vertici della piazza è occupato dalla chiesa parrocchiale dedicata alla Santa Croce (XIX secolo).

Il territorio su cui si estende Greve è decisamente vasto e le sue frazioni molto caratteristiche.

Le frazioni di Greve in Chianti

Strada in Chianti

Strada è una frazione sulla via Chiantigiana, dista circa 10 chilometri da Greve ed è situato a circa 300 m di altezza.

Nell’abitato il monumento più interessante è la chiesa di San Cristoforo.

Montefioralle

Montefioralle è in realtà un castello, conosciuto in passato come Monteficalle. Luogo incantevole, si trova a circa 1 km da Greve.

Verrazzano

Il Castello di Verrazzano e relativo borgo annesso si trovano a circa 2 km dal centro di Greve su una collina a 348 metri. È appartenuto alla famiglia del celebre Giovanni da Verrazzano.

Nato forse come guardingo di epoca longobarda, nel Duecento si trasformò in una cosiddetta casa da signore, per poi divenire nel Seicento una classica villa con fattoria toscana.

Del castello del Duecento rimane una torre merlata. Tutt’intorno alla villa sorge un notevole giardino all’italiana.

Vi nacque nel 1485 Giovanni da Verrazzano, esploratore, navigatore, discopritore del nord America e, il 17 aprile 1524, della baia ove oggi sorge New York.

Castello di Verrazzano ph Enrico Carcasci

Panzano in Chianti

Panzano in Chianti, tranquillo borgo a 482 metri di altitudine, conserva parte del castello, con tratti delle mura, una porta d’accesso e la torre del cassero e la pieve intitolata a Santa Maria edificio ricostruito nel tardo Ottocento.

Cintoia

Cintoia, con il suo castello, risale alla fine del X secolo e se ne riconosce l’organizzazione intorno alla seconda metà del XII secolo.

Il castello di Cintoia oggi è quasi tutto distrutto, l’abitato che lo circonda è formato da edifici che presentano archivolti ed architravi in porte e finestre e muratura in filaretto; le abitazioni sono state ristrutturate.

In una bozza di pietra delle superstiti strutture murarie del castello di Cintoia, è scolpita una croce di tipo gerosolimitano, segno dell’esistenza di un ricovero per viandanti.

Lucolena

Lucolena è una piccola frazione di montagna, dove si presume l’esistenza di significativi resti etruschi.

Dista 12 km da Greve e si trova a un’altezza di 600 metri ai piedi della montagna più alta del Chianti: il monte San Michele (900 m circa).

Lucolena è nota le sue castagne: i marroni di Lucolena.

Sull’origine del nome Lucolena, esistono almeno due ipotesi. Da Lucus Euleni, letteralmente “bosco sacro agli Euleni”, diventato con il tempo Lucolena, ipotesi sostenuta da un’iscrizione etrusca ritrovata all’Antella, conosciuta come sasso scritto.

Altri lo fanno derivare da Lucus Lenae, che significa “bosco sacro di Lena”. Sull’identità Lena, anche in questo caso, convergono diverse teorie. Secondo alcuni Lena sarebbe una sacerdotessa di un tempio dedicato a Vesta. Per altri Lena è da identificare con la dea greca della luna Selene, o Selena da cui Lena (Semla in etrusco), madre di Dioniso, che corrisponde al Bacco venerato dai romani, e al Fufluns venerato dagli etruschi.

Nei pressi di Lucolena, in località Ottavo, sorge la cappella dei Santi Simone e Giuda costruita per volere della famiglia De Stefani nel 1602 che tuttora ne mantiene il patronato.

La cappella presenta una facciata preceduta da un portico architravato e sostenuto da due colonne centrali tuscaniche e da due pilastri poggianti su un basso muretto; è delimitata in alto da una semplice cornice ed è aperta al centro dal portale al quale sono affiancate due finestre di piccole dimensioni e un’altra si trova sopra il portico. Tutte le cornici delle aperture così come le bozze d’angolo sono in pietra serena

Passo dei Pecorai

Posto sull’antica strada della transumanza che conduceva i pastori a spostare le greggi dai pascoli estivi del Casentino a quelli invernali della Maremma, il Passo dei Pecorai è una piccola frazione situata nel fondovalle.

Il passaggio delle greggi era talmente intenso che furono emanati editti ed ordinanze per regolarne il passaggio, la sosta nel borgo ed il lavaggio delle stesse nel fiume Greve.

Su alcuni tratti delle strade che conducono a Poppiano (comune di San Casciano in Val di Pesa) e su per Chiocchio, Mugnana e La Panca in direzione della valle dell’Arno, si trovano ancora alcuni punti di lastricato etrusco a lastroni.

Greti

Frazione a 3 km da Greve sulla via Chiantigiana, si divide al proprio interno in Greti propriamente detto ove sorge la nuova chiesa del popolo di San Donato a Citille, e Verniani.

Da qui si inerpica la strada per il Castello di Verrazzano.

Costeggiato dal fiume Greve, Greti è sovrastato da tre famosi castelli chiantigiani: Uzzano, Verrazzano, Vicchiomaggio.